Adolescenza

L’adolescenza è una fase della vita in cui i dubbi su se stessi, gli interrogativi sulla propria identità, l’insoddisfazione per il proprio corpo, le tensioni con i genitori e con gli amici possono costituire dei momenti di transizione che in alcuni casi assumendo un peso eccessivo, provocano stati di sofferenza che si protraggono a lungo invadendo e compromettendo la serenità e la crescita del ragazzo.

L’adolescenza è un periodo di evoluzione e cambiamento ed insieme un momento critico rispetto alla direzione che prenderà il processo di costruzione della personalità che si troverà di fronte al bivio tra la possibilità di sviluppare una struttura personale solida e il rischio di un estendersi e di un amplificarsi dei punti di fragilità. C'è una ricerca di modelli al di fuori della famiglia, modelli con i quali misurarsi. Si scelgono le persone con cui stare, si gestiscono i conflitti, si affrontano problemi da soli o con gli amici, si deve badare a sé stessi. Non c'è un adulto sempre con noi, che ci dice o ricorda le regole: ora devono venire da dentro.

Richiedere aiuto ad uno psicologo in questo momento è un passo costoso a livello emotivo: tesi verso l’acquisizione e il riconoscimento da parte degli altri della propria indipendenza, nella necessità di prendere le distanze dai propri genitori per potersi differenziare da loro, ecco nei ragazzi, l’ambivalenza nel chiedere aiuto e nel lasciar intendere o nel mostrare il proprio stato di bisogno.

Il sostegno psicologico agli adolescenti può essere richiesto direttamente dai ragazzi, o dai genitori che si trovano a vivere o percepire segnali importanti di stati di sofferenza, tra cui ci possono essere:

  • crisi rispetto alla propria identità;
  • crisi rispetto al proprio progetto di vita;
  • stati di isolamento, disagio nelle relazioni con i coetanei;
  • sofferenze in campo amoroso;
  • disagio rispetto al proprio corpo;
  • dubbi sulla propria identità sessuale;
  • tensioni con i genitori, rabbia;
  • problemi a scuola;
  • angosce, paure e ossessioni;
  • pensieri e gesti autodistruttivi;
  • somatizzazioni, stati di malessere fisico senza una causa organica.

In tutte queste situazioni, parlare con uno psicoterapeuta può aiutare ad acquisire una maggiore consapevolezza dei propri stati emotivi (spesso in contrasto tra loro), a trovare le strategie migliori per fronteggiare emozioni pericolose o disturbanti, per comprendere la relazione tra ciò che si sente, ciò che si pensa e ciò che si fa; ma anche a migliorare la propria autostima e la propria immagine di sé.

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